Questi ultimi portano la loro visione, esponendo in bottega opere che dialogano con la gioielleria e creano momenti unici intrisi di ispirazione e condivisione.
Finalmente, il 7 dicembre, Eres Art riparte con i suoi eventi!
Questo significa che la nostra officina orafa si trasformerà di nuovo in un luogo vivo e pulsante, dove ogni angolo è intriso d’arte e di emozioni.
Per questa occasione speciale, abbiamo scelto di dare spazio al talento e alla sensibilità di Alessia D’Alise, un’artista dal talento straordinario che saprà toccare il cuore di tutti.
CHI ALESSIA D'ALISE?
Alessia, classe 1990, cresce immersa nell’arte, alimentando una passione che la porta a tornare a Napoli dopo anni di studi tra Bergamo e Milano.
Nel 2019 si avvicina alla cartapesta, trasformando quest'antica arte nella sua forma espressiva principale grazie all’insegnamento del Maestro Pasquale Manzo.
Dopo un periodo iniziale dedicato alla scultura, nel 2023 unisce la sua passione per i gioielli alla tecnica del papier-mâché, dando vita a collezioni ispirate alla tradizione e alla natura.
Le sue opere, un mix di tecnica e ironia, raccontano storie attraverso strati di carta e colla, coinvolgendo il pubblico con la loro profonda emotività.
CONOSCIAMOLA MEGLIO INSIEME!
Quando e come ti sei avvicinata al mondo della scultura e della cartapesta?
E’ stato casuale…o forse destino.
Un regalo di compleanno un po’ insolito arrivato nel 2019, settembre 2019, il mese più dolce dell’anno, ma anche della ripresa e di tutti i buoni propositi.
Un regalo casuale perché casualmente, girando per le strade del centro storico di Napoli, mia madre e mia sorella hanno scoperto il laboratorio del maestro Pasquale Manzo, a Palazzo Diomede Carafa, dove si tenevano corsi per la lavorazione della cartapesta.
Ed ecco che la ricerca del regalo perfetto (ha trovato il suo lieto fine) è andata a buon fine: un regalo casuale ma pensato, perché ritenuto perfetto per la mia persona, alquanto introversa e al tempo stesso con una grande creatività e manualità.
Mi piace pensare che fosse destino che proprio in quel pomeriggio il portone di Palazzo Diomede Carafa fosse aperto proprio per aprirmi a questa nuova forma di espressione.
Qual è il processo creativo tipo che segui per realizzare una tua opera? Come nasce, cresce e si compie.
L’ironia muove tutto, insieme agli eventi della quotidianità.
Tutto ciò che accade durante il periodo di ideazione o progettazione va a incidere tantissimo sull’opera e sul suo significato.
In alcune opere questo aspetto è fortemente presente, direi quasi imponente, in altre invece, i miei studi classici fanno capolino!
Questi sono i tre elementi da cui le idee partono e che riporto, con schizzi, appunti, su un piccolo taccuino che porto sempre con me.
Successivamente è la fase della realizzazione a prendere più tempo.
In alcuni casi può essere necessario realizzare un prototipo, ma il vantaggio della carta è che, finché non si arriva al risultato finale ben solidificato, la si può modellare nel corso del tempo e adattare alle idee che cambiano…e a me, ahimè, cambiano molto facilmente!
Tra le tue opere, c’è una predilezione per il cuore anatomico. Come mai proprio lui come soggetto?
A questa domanda potrei rispondere in modo romantico dicendo che il cuore è quel muscolo da cui nascono tutti i sentimenti, le emozioni, che siano d’amore, di delusione, di rabbia, di gioia o di stupore.
Ma opto per la risposta sincera, forse troppo: con un padre medico, io sarei voluta essere un medico!
Ed ecco, quindi, il perché di opere con cuori, busti, volti, mani…insomma, tanta anatomia.
Poi mi soffermo un attimo ed effettivamente anche io mi domando “ma perché proprio il cuore anatomico?”.
Il cuore, il muscolo dei sentimenti che richiama per eccellenza alle emozioni, ed è proprio tra razionalità ed emotività che nasce la necessità di realizzare cuori anatomici… è un modo per bilanciare la mia razionalità.
Hai dato vita a diverse versioni di quest'ultimo. C'è un fil rouge che le lega tutte sotto un unico messaggio? Se si, quale?
Ho iniziato, un po’ per gioco, a immaginare più versioni di questo cuore anatomico. Alcune versioni rappresentano i miei stati d’animo, rappresentazioni che non sono tanto studiate o ragionate perché spesso vengono fuori in modo del tutto inconscio.
In altri casi penso a modi di dire come “Mi sciogli il cuore” o “Avere il cuore infranto”, e da lì parte la mia interpretazione con un cuore colante dipinto con colori accesi o un cuore che si ritrova in mezzo a un’esplosione di specchi.
Come direbbe Pirandello noi siamo “Uno, Nessuno e Centomila” ed ecco allora che ognuno di noi si può percepire come unica creatura dal singolo cuore ma, in realtà, nel corso del tempo il nostro cuore segue l’andamento della nostra vita, assumendo caratteristiche differenti…e così da Uno, possiamo diventare Centomila cuori. Il cuore è un invito a vedere dentro sé stessi in una società di cuori solitari distratti che vanno alla ricerca di altri cuori. Ci si dovrebbe, invece, soffermare, guardare dentro e scoprire giorno dopo giorno l’evoluzione dei propri sentimenti e gli stati d’animo della propria persona. Da qui le varie forme, le varie essenze, i vari sentimenti che vive il nostro cuore. E così un cuore infranto genera i sentimenti più disparati, un cuore che si ricarica è l’amore per sé stessi, un cuore che scopre un nuovo amore è un cuore che s’appiccia, le spine su di un cuore non sono emblema di sofferenza ma di vero amore…ogni cuore è la scoperta di sé.
L'opera a cui sei più affezionata.
Senza dubbio la prima che ho realizzato “Vaffanculo con Amore”.
Avrei voluto fare il medico e questo mi ha portato a coltivare una passione per l’anatomia umana per cui non bastano cuori, busti, volti, sono fondamentali anche le mani.
“Vaffanculo con amore” rappresenta un passato e un divenire.
Il titolo suggerisce un amore finito male, come molti pensano...invece no, tutt’altro!
Una serie di eventi e ricordi d’infanzia hanno portato a questa opera e al suo titolo.
Le venti mani scrivono, usando la lingua dei segni, sei parole, cinque in orizzontale costituite da quattro lettere e una in verticale costituita da cinque lettere, che si incrociano formando un cruciverba.
Le parole scelte hanno un significato profondo e personale in quanto rappresentano i cardini della mia vita e in cui, probabilmente, si ritrova gran parte di coloro che osserva l’opera.
cAsa, uno spazio personale, interno, che ci protegge e nel quale possiamo sentirci sicuri.
huMor, che per esigenze di spazio è diventato umor, perché l’umorismo è fondamentale nella vita di tutti i giorni.
dOno, un sorriso, un momento, un ricordo.
aRte, perché l’arte e la bellezza ci elevano e credo che in ognuno di noi ci sia una dote artistica (forse troppo ottimista?).
fEde, qualunque essa sia, in tutte le sue forme, perché tutti crediamo in qualcosa.
L’unica parola verticale è amore…inconsciamente avevo già capito che per un po’ di tempo questo sentimento avrebbe caratterizzato le mie opere, anche in chiave ironica.
E poi quel vaffanculo, arrivato a opera ormai ultimata, è stata una richiesta esplicita della persona cui era destinataria dell’opera. Le mani erano già tutte completate e l’unica che si poteva facilmente fratturare volontariamente era la lettera R della parola amore…da qui “Vaffanculo con Amore”.
Progetti futuri, hai qualcosa in cantiere?
Progetti futuri?
Certo, esporre al MoMA…ma per iniziare va benissimo anche il museo Madre di Napoli! Oltre Napoli, per il momento, la Biennale di Roma del 2025 è una grande possibilità che si sta facendo sempre più concreta.
Durante le recenti esposizioni mi sono dedicata a performance dal vivo di lavorazione della cartapesta su busti di modelle e modelli, una bella idea che sarebbe ancora più interessante portare in un contesto museale.
Progetti futuri sono in cantiere, collaborazioni, contaminazioni con più discipline artistiche completamente diverse dalla cartapesta, sia per periodo storico che per stile e genere. Una prima produzione è stata molto classica, ora è iniziato un nuovo periodo artistico, un’evoluzione, e ho voglia di sperimentare e azzardare…e lo svelo, qualcosa sarà presentato proprio in occasione dell’evento da Eres Design.